Si è svolto nell’Antico Palazzo Comunale di Via Ronchetti a Cavaria un incontro sul delicato tema del bullismo e del cyberbullismo. Relatore dell’incontro Matteo Fabris, psicologo dello sviluppo e ricercatore al Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, di recente ospitato anche in Senato in qualità di esperto all’interno del convegno organizzato in occasione della giornata dedicata a questo complesso problema sociale.

“La figura dello psicologo scolastico – racconta Matteo Fabris – è fondamentale, perché un giovane fa meno fatica a sfogarsi con una persona sconosciuta rispetto all’insegnante o al genitore. Il nostro compito è quello di essere presenti, ascoltare, creare fiducia nel ragazzo ma anche lavorare nelle classi e osservare il rapporto tra insegnanti e alunni, perché quando si instaura un buon dialogo anche gli episodi di bullismo tendono a diminuire”.

“Infine, non dobbiamo stigmatizzare il bullo – ha proseguito – solo come una persona maleducata e aggressiva, ma dobbiamo analizzare la persona partendo dalla sua storia di vita, dai difficili processi di crescita e dalla sofferenza nelle relazioni. Il bullo, infatti, attua un meccanismo difensivo e quando abbiamo a che fare con un bullo la sanzione non può essere l’unica soluzione percorribile, ma bisogna aiutarlo a reinterpretarsi nella vita. Fondamentale diventa la prevenzione che deve iniziare sin dalla scuola dell’infanzia, dove dobbiamo formare i bambini sulle competenze emotive e sull’autostima”.

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